Martedì 12 aprile la Stagione di Prosa del Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino si chiude con l’atteso spettacolo di e con Paolo Villaggio, “Paolo Villaggio: vita, morte e miracoli”.
Uno spettacolo autobiografico che, condito con una buona dose di autoironia, racconta le tappe più importanti della vita del noto comico, dai tempi in cui era animatore sulle navi della Costa Crociere, con compagni di viaggio come Fabrizio De André, il poeta alla chitarra, e Silvio Berlusconi, il pianista, fino alla creazione di Fantozzi, ai libri tradotti in Francia, Sudamerica e Russia, ai film di successo, alle collaborazioni con Fellini, Monicelli, Olmi e Lina Wertmüller.
“Sono le tre del mattino nella mia casa bianca sul mare, alle Bocche di Bonifacio, in Corsica, – racconta Villaggio -è una magnifica notte senza luna.
Il faro di Capo Pertusato illumina, a intervalli regolari, il soffitto della mia stanza.
L’acqua è immobile, non una bava di vento, solo l'odore del mare. Non è una notte normale, questa è la mia grande notte, perché è l'ultima della mia vita.
Maura è addormentata vicino a me: la guardo e provo uno slancio di grande affetto. Sorrido, perché nel suo volto c'è sempre l'espressione di bambina che ho tanto amato.
E’ il momento del distacco.
Le bacio la fronte e il suo odore mi fa tornare a una notte lontana, quando le ho illuminato il viso con un bicchiere pieno di lucciole.
E’ il 10 agosto di tantissimi anni fa. Ora sono a Genova, in un boschetto di pitosfori sulla spiaggia di San Giuliano, in Corso Italia. Anche questa notte il mare è piatto, non c'è la luna, ma centinaia di lucciole. E i pitosfori sembrano alberi di Natale.
Li vicino c'è una baracchetta di legno dove vendono pezzi di cocco e si può bere della gazzosa squisita. Prendo un bicchiere di vetro, lo riempio di lucciole, lo capovolgo sul palmo della mano sinistra e, con quella lanterna magica, illumino il viso di mia moglie, che ha quindici anni. E solo in quel momento, per la prima volta e a quella luce speciale, noto una cosa che di giorno non ero mai riuscito a vedere: tante, tantissime piccole efelidi sul suo naso.
Sono sempre stato ossessionato dall'idea di capire se un momento che sto vivendo è un momento felice. Vi confesso, a distanza di molti anni, che quello è stato il momento più felice della mia vita.”
Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222.
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